Maria Santalucia Semproni

L’ARTE DI GABRIELLA DI VENANZIO

di Maria Santalucia Semproni

Pescara, 9 marzo 2000

Nel meditare sulla ricca produzione fittile-ceramica di Gabriella Di Venanzio, si é presi come in un incantesimo, che ci riporta alle origini dell’umanità, all’ancestrale e fecondo legame tra l’uomo e la terra; la terra che lo ospita, lo nutre e si fa plasmare e trasformare docile dalle sue mani, oltre che per motivi di sopravvivenza, anche , come in questo caso, per creare opere di profonda suggestività.
Nella grazia e nell’armonia delle linee, nella vivace policromia, nella fedele ed allo stesso tempo estrosa riproduzione dal vero, ma soprattutto nell’amore filiale per la propria terra, sotteso all’ispirazione, c’é tutta la personalità, allo stesso tempo professionale e romantica dell’artista, che nel connubio arte-sentimento trova il segreto della sua attività e del suo successo. Le cattedrali fittili di Gabriella Di Venanzio hanno nella loro azzurrità, l'incanto di lembi di cielo e nella luminosità della linea la suggestione di una preghiera.